“Una donna che non vuole rendersi visibile non aiuta le altre donne,” ha detto Lilly durante uno dei nostri incontri. Io sono d’accordo. Secondo me in questo momento abbiamo la responsabilità di essere presenti perché ne abbiamo la possibilità. E questa possibilità per la maggior parte delle donne è tutt’altro che scontata.
Per questo mi piacciono le donne dell’illustratrice brasiliana Carol Rossetti. Perché si mostrano come sono, perché hanno tutte le forme, desideri, ambizioni, problemi. Quelli che Carol cerca di dire a queste donne immaginarie e allo stesso tempo così reali, è che tutte le loro -le nostre- scelte sono legittime, se rappresentato quello che vogliamo davvero, e rispettano gli altri e noi stesse. E quello che vogliamo può essere diverso per ognuna di noi, dobbiamo imparare a capirlo e rispettarlo.
Le donne di Carol sono tatuate, portano l’hijab, allattano i figli, non hanno figli, sono lesbiche, sono single, sono in carriera, sono sexy, sono disabili, sono giovani, sono sportive, non si truccano, fanno pole dance, studiano…
Ne ho selezionate e tradotte in italiano alcune, ma non è stato facile scegliere! Vi consiglio di guardarli e leggerli tutti qui. La versione italiana non c’è ancora, scriverò a Carol per avvertirla, magari vorrà usare le nostre traduzioni o fare un disegno per noi!
Rebecca ha sofferto di depressione, e solo dopo molti mesi è stata in grado di mettersi dei vestiti che mostrassero le sue cicatrici. Rebecca, quei segni sono il ricordo di quanto tu sia stata coraggiosa. il dolore psicologico è umano, e soffrire non ti sminuisce come persona.
Susan porta l’hijab per scelta, ma molti dicono che è solo “un’altra donna oppressa dall’Islam”. Susan, quello che porti è una tua decisione, e sarebbe un’oppressione spogliarti della tua libertà di scelta!
Lydia ama le minigonne, ma il suo fidanzato le chiede sempre di mettersi qualcosa di più conservatore. Lydia ha deciso di cambiare compagnie e di uscire con persone che non la giudicano per il suo stile.
Sebbene Fernanda si sentisse sotto pressione per fare un cesareo, decise di partorire naturalmente. Fernanda, è una scelta personale. Nessuna delle due scelte ti rende meno donna o madre.
Priscilla aveva paura di uscire in pubblico la prima volta che indossò un abito. Quel giorno fu uno dei più belli nella vita di Priscilla, e non volle mai più indossare indumenti maschili!
Isaura ha abortito. Tutti sembravano più pronti a giudicare le sue ragioni che ad aiutarla come potevano. Isaura, qualunque fossero le tue ragioni, avevi diritto ad una procedura sicura.
Clara è un’ingegnera e ne ha abbastanza di sentire che donne e matematica “non vanno bene insieme”. Non preoccuparti, Clara. Quelli che pensano che il genere determini i risultati intellettuali non ha certo un gran pensiero logico.
Ad Alice piace il sesso occasionale. Alcuni amici però, le dicono di cambiare il suo comportamento per “rispettare se stessa”. Alice sa che la sua vita sessuale non ha niente a che vedere col suo rispetto.
Alcuni dubitavano che Vicky fosse stata abusata, perché non sembrava “traumatizzata abbastanza” Vicky, nessuno ha il diritto di dettare come tu debba affrontare le tue esperienze, e ancora meno di giudicare il peso di queste esperienze basandosi sul tuo coraggioso sorriso.
Helena evitava di portare i tacchi perché tutti le dicevano che sarebbe sembrava troppo alta. Ma poi Helena ha provato delle Louboutins e non ha mai più voluto toglierle.
Faceva molto caldo il giorno in cui Eduarda indossò dei pantaloncini per andare a scuola. L’insegnante le disse di non vestirsi più così, perché i ragazzi si distraevano durante la lezione. Eduarda, non è responsabilità tua far comportare gli altri con decenza e rispetto. Devi vestirti come ti senti più comoda!
Rose ha deciso di non avere figli. Non ti preoccupare Rose. La maternità è una scelta, e la tua decisione non ti rende meno donna!
Da bambina Giselle è stata abusata da un “amico” di famiglia e molti hanno pensato che non sarebbe mai più stata felice. Ma oggi Giselle è molto felice. E’ stata ferita, ma non distrutta. Vale molto di più di quello che qualcuno le ha fatto.
Quando suo figlio compì tre anni, una zia chiese a Samantha: “Non sei un po’ cresciuta per questo colore di capelli?” No. La tua libertà non ha una data di scadenza, Samantha!
A Natalie dicono che il suo stile non è appropriato per una donna della sua età. Natalie, sei libera di esprimere la tua identità attraverso il tuo corpo a tutte le età!
Amanda ha deciso che radersi non fa per lei. Amanda, il corpo è tuo e ci fai quello che vuoi. Nessuna convenzione sociale dovrebbe invadere la tua identità!
Nota: questi disegni mi sono stati segnalati su FB da Margherita Brambilla, una donna politica che vive e lavora nel Nord Italia.
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Cara Gaia,
le illustrazioni di Carol Rossetti sono veramente molto belle. La grafica può essere spesso più efficace della fotografia. Sul messaggio che si vuol dare a ogni storia io aggiungerei: ecco alcune brevi storie di donne che hanno deciso di non avere più bisogno del consenso di nessuno, specialmente quando si tratta di decisioni che riguardano loro stesse.
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