Eccoci ancora una volta all’8 marzo: quella data che in Italia per lo meno è associata a uno scialo di mimose e che per noi delle Donne Visibili segna un anniversario.
Si dice “non fiori, ma opere di bene”. Direi pure: Fiori e Opere di Bene!
Ben vengano i fiori, le mimose, i tulipani, i garofani e perché no, perfino le orchidee!
Regalateci pure tutti i fiori che volete, li accetteremo – ma non per questo ci dimenticheremo di farci valere per tutto il resto dell’anno.
Perché nei tempi di crisi, di cambiamenti economici (e non per il meglio), le prime a farne le spese siamo proprio noi donne. E non è nemmeno necessario essere delle studiose di problematiche femminili, basta semplicemente prestare attenzione ai racconti delle altre donne, conoscenti, familiari e non, per renderci conto di questo.
A quante di noi, con la scusa della crisi, ad esempio, è stato chiesto a un colloquio di lavoro se avevamo intenzione di avere figli?
Quante di noi sono state licenziate perché incinte?
Quante di noi sono ancora mobbizzate in settori professionali non tradizionalmente femminili ?
Quante di noi a parità di competenze si vedono spesso preferire un collega e non una collega?
La discriminazione è un fattore quotidiano – e se di fronte a questa, ciascuna di noi si sente magari impotente come un piccolo Davide di fronte al gigante Golia – quello che noi possiamo fare, tutte assieme, è di esserne tutte consapevoli.
Perché la discriminazione raccontata da un’amica, da una conoscente o da una qualsiasi altra donna non è mai un fatto privato accaduto a quella persona, un fatto che, in fondo, pensi non ti toccherà.
Se l’amica, la conoscente o qualsiasi altra donna viene discriminata sul lavoro e nella vita privata in quanto donna, sei tu, siamo noi tutte a essere discriminate insieme a lei.
Per questo è importante essere solidali, è importante riconoscere le situazioni discriminanti che avvengono a tutte ogni giorno – saremo tutte più preparate ad affrontarle, sapremo cosa controribattere per difenderci e come difenderci quando capiteranno anche a noi.
Regalateci dei fiori, dunque, ma noi donne non siamo né saremo fragili come un fiore.

@credit: Oleg Oprisco http://www.oprisco.com/
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