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Pensieri in disordine

Il libro che ancora non esiste dovrebbe trattare

– della storia dell’ape regina e delle donne soliste. Perché non aiutano ma danneggiano le donne. Della differenza tra api e api-regine

– di ciò che significa la parola “femminismo”, a che cosa la si associa e perché ancora oggi si fa così fatica ad usarla.

di come mandarsi a quel paese(tra donne) e poi andare a bersi una birra tutte insieme senza rancori.

– di come fare a non prenderla sul personale. Offendersi è molto umano e normale ma è una reazione che non possiamo far durare a lungo, perché il tempo è prezioso e la nostra energia pure.

– su come reagire prontamente di fronte alle donne che Ti dico una cosa, ne penso una seconda e ne faccio una terza. Questo modo di fare ci fa perdere tempo e alla fine non ci fa arrivare da nessuna parte. La stessa cosa vale per coloro che dicono ho fatto credere a mio marito/compagno di fare quello che voleva lui, in realtà lui ha fatto ciò che volevo io.

Per un anno provate a (e dimmi se ci riesci)

– non andare ad eventi in cui più del 50% delle persone invitate sul palco sono uomini.

– se decidi di leggere un saggio su tema specifico, prova a sceglierne uno scritto da una donna.

– se vai a vedere un film, prova a trovarne uno girato da una donna, se vai a teatro prova a cercare uno spettacolo diretto e scritto da una donna e se scegli di andare ad un concerto prova a sceglierne uno in cui chi canta e chi suona sia una donna.

È stato facile?

E ora immagina di vivere in una città in cui la strada che attraversi ogni giorno uscendo di casa sia dedicata ad una donna, la piazza principale della città dove vivi sia dedicata ad una donna. Anche l’asilo, le elementari, le medie,il liceo, l’istituto tecnico, l’ università, tutti questi edifici che ti hanno accompagnato dall’ infanzia ad oggi siano intitolati a donne del passato.

Immagina che i libri che leggi siano ricchi di immagini di donne, scritti da donne e infine immagina che anche i giornali, i film, siano diretti da donne e scritti da donne.

Dopo un anno osserva e analizza se la tua percezione del mondo è cambiata e se si in che modo.

Facciamo un gioco

Stai leggendo un articolo, stai sentendo le notizie del giornale, vedi la pubblicità per strada: Il lei diventa lui e  il lui diventa lei. Poi osserva come ti suona. E se ti dà irritazione chiediti perché.

Ciò che un giorno vorrei non sentire più

– importante non è la quota ma il merito (quando si vede che da anni il merito non serve visto nei posti di dirigenza le donne sono sottorappresentate)

– ma davvero ti è successo questo? A me non è mai successo! (se si tratta di molestie sessuali)

– non è un mio problema

– ma io cosa centro con tutto questo?

– lei è una zoccola, lui fa le stesse cose che fa lei ma è simpatico

– sai, mio figlio é diverso, non farebbe mai queste cose

– poverino è messo proprio male! Ora fa il mammo

– il maschile sovraesteso mi va benissimo. il femminile sovraesteso suona male quindi non lo voglio usare.

– lui ha fatto tutto questo? Beh poverino in fondo lo posso capire

Ciò che temo maggiormente

Martin Luther King disse: non mi fanno paura i cattivi ma i buoni che non fanno nulla

Io non temo le donne che si definiscono anti-femministe ma quelle che dicono di essere femministe e in realtà agiscono contro le donne. Che usano in modo disonesto e opportunistico questa parola, le donne che mancano di solidarietà autentica, le donne che lottano solo per se stesse, le donne che salgono ai piani alti e quando ci arrivano tolgono la scala alle altre donne perché lì nella sala dei bottoni vogliono rimanerci da sole, e sotto ai riflettori ci vogliono rimanere a lungo.

Temo le donne subdole, quelle che ripetono i meccanismi del patriarcato usando il sostegno delle donne. 

Temo il Feminism washing

Un articolo che le donne programmatrici  un giorno dovrebbero scrivere

Le donne e la tecnologia/le donne programmatrici/ woman explain things to me

Perché e come le donne comunicano e spiegano il mondo digitale in modo diverso rispetto ai loro colleghi maschi.

Un elenco delle favole che vanno lette alle bambine ( e anche ai bambini) possibilmente tardi e solo se hanno sviluppato un forte senso critico:

Tutte le favole di Walt Disney e dei Fratelli Grimm.

Della visibilità: considerazioni su donne geniali dimenticate e oscurate

Lee Miller, fotografa muore nel 1977 lasciando tutto il suo operato di fotografa geniale in soffitta. 30 anni di lavoro straordinario senza che si parli di lei se non parzialmente. Solo nel 2010 il MoMa di New York dedica per la prima volta alle donne fotografe, compresa Lee Miller, la mostra Pictures by Women: A History of Modern Photography

Le donne non esistono nei libri di storia perché non si sono mai raccontate e quelle che avrebbero avuto tutto il diritto di finirci, sono state oscurate e successivamente eliminate da chi la storia ha pensato di averla fatta da solo: il patriarcato. Pensare che le donne non esistono nei libri di storia perché “poverine” non potevano studiare è riduttivo, semplicistico e la realtà dei fatti dimostra che non corrisponde alla realtà.

Rendiamoci visibili da sole, perché se non lo facciamo noi non lo farà nessuno al posto nostro, o almeno non lo farà nessuno come lo faremo noi.

A costo che ci si dica che siamo egocentriche, arroganti, saccenti.

Una donna che non è visibile è una donna che non esiste

Dell’ amicizia e dell’ invidia tra donne

Un’ amicizia con una persona invidiosa di te non è un’ amicizia ma un rapporto tossico e a lungo andare può essere molto dannoso. Stanne alla larga prima che tu ne venga investita e non hai più forze per sottrartene e difenderti.

L’ Amicizia è innanzitutto sorellanza e solidarietà, non dà spazio alla competizione, all’ invidia, alla falsità e al calcolo.

Tu pensa che

– solo perché sei una donna, gli uomini ti considerano istintivamente un pochino meno di loro.

– solo perché sei una donna, tua madre, tua nonna, tua zia,la tua insegnante ti terranno in considerazione ma un pochino meno di tuo fratello, di tuo cugino, del tuo compagno di classe.

– solo perché sei una donna la chiesa cattolica ( e le religioni in generale) ti considererà certamente importante, sarai indispensabile, non per co-decidere ma per servire, aiutare e obbedire. Puoi esser presente ma in modo invisibile.

– solo per il fatto che sei una donna certi lavori che vorrai fare ti saranno negati o ti saranno possibili con fatica. Ti verrà detto che non ha senso ciò che vuoi fare, che non ci sei portata, che non ce la farai.

Ogni volta che

– citi un uomo in quel preciso istante hai scelto di non citare una donna,

– compri un libro, un CD prodotto da un uomo hai scelto di non comprarne uno prodotto, scritto e pensato da una donna.

In quel momento stai dando un sostegno economico, politico, culturale ad un uomo e lo stai negando ad una donna. Solo noi possiamo cambiare le cose dal basso.

Se iniziassimo ad esserne consapevoli e a prendere una posizione precisa allora si potrà avere un cambiamento vero, duraturo e concreto.

Che cosa vorresti essere/fare da grande?

Puoi scegliere di diventare l’ape regina, comandare su tutti e su tutte. Puoi decidere di non tramandare il potere a nessuna donna perché dopo di te vuoi il vuoto totale in modo da essere rimpianta per la tua insostituibilità. Vuoi essere citata come “la prima donna che … e vuoi rimanere l’ unica che.. Dirai che non sei femminista perché non ti interessa esserlo. Dirai sempre: non è il Genere che conta ma il merito.

E mentre lo dici sai benissimo che non è vero perché il merito è profondamente condizionato dal contesto sociale, politico e religioso. Nascondi a te stessa che anche il tuo aspetto fisico, il colore della tua pelle, la tua classe sociale hanno, hanno avuto e avranno una profonda influenza sulla tua vita e ti identificheranno come persona.

Oppure quando aprirai la porta per raggiungere i piani superiori starai ben attenta che non solo rimanga aperta per le altre ma che rimanga spalancata per sempre.

I have a dream

Un giorno vorrei leggere il Nuovo Testamento visto e vissuto dalle donne. Partendo dalla madre di Gesù per poi passare alle mogli dei discepoli e alla loro reazione quando questi le hanno lasciate da sole con i loro bambini per seguire il Messia.

Delle donne che disdicono

Jimmy Wakes, il fondatore di Wikipedia alla domanda sul perché Wikipedia è per l’ 80% gestita da uomini che scrivono su uomini ha risposto: “Sono poche le donne che si offrono per lavorare su Wikipedia e se lo fanno dopo poco tempo si ritirano perché troppo impegnativo.”

Sembra uno scherzo ma è così. Un uomo anche se non è preparato si butta, ci prova . Una donna anche se è molto preparata, dice di non esserlo abbastanza oppure accetta e dopo poco tempo rinuncia all’ incarico.

La donna sostiene con i suoi soldi una cultura che non la rappresenta se non in minima parte.

Un mantra utile

Se ce l’ho fatta io ce la puoi fare anche tu.

Se ce l’ha fatta lei ce la posso fare anche io.

Se avessi avuto un figlio maschio che cosa gli avrei detto

– rispetta la persona che ami

– condividi con lei successi e insuccessi senza invidia o rancore

– sostenetevi a vicenda

– non ti vergognare se gli altri ti prenderanno in giro perché un giorno ti vorrai occupare dei tuoi figli per un periodo lungo.

– ridi spesso

– sii comunicativo con lei sempre

– non considerare la persona che ami come una cosa tua

– manca qualcosa? La lista la lascio continuare a voi

La violenza sulle donne

la violenza sulle donne è all’ ordine del giorno. In Italia questo fenomeno è diventato una calamità nazionale. In quanto donna mi posso mettere nei panni di una donna e immaginare il suo disagio e il suo trauma. Faccio molta difficoltà a  capire cosa succede nella mente di un maschio, che cosa si scatena nella sua mente di così violento da portarlo a commettere un gesto omicida.

Ogni uomo che ha offeso, umiliato,violentato e infine ucciso una donna ha una

madre, una nonna, forse una sorella o una  zia.

Cosa hanno fatto, come lo hanno educato, cresciuto, come sono state con lui. E poi ci sono le colleghe, le compagne di scuola, le vicine di casa, le insegnanti,  tutte loro come sono state con questi uomini, come hanno reagito ai primi segnali di violenza, di offesa, di attacco. Ci hanno riso sopra? Hanno pensato : È una cosa che passa, è un maschio,  è normale, lei lo ha provocato, non è un mio problema, ci vuole pazienza. Con me è diverso. Non si era mai comportato così prima..

E cosa fareste se la vittima fosse stata vostra figlia, vostra sorella, vostra nipote ?

5 thoughts on “Pensieri in disordine

  1. Cara Lilli, il tuo articolo solleva tante di quelle questioni che mi tocca prenderle una ad una… iniziamo dal tuo primo tema, api e api regine e del perché le donne non aiutano le altre donne. La risposta che mi viene è: perché di posto per le donne ce n’è poco, e ognuna tenta di conquistare il proprio a scapito delle altre. Interessante sarebbe anche capire qualche dinamica e io l’ho trovata nel capitolo sulla caccia alle streghe di Calibano e la strega di Silvia Federici. Il libro è interessantissimo, ma se qualcuna vuole solo un riassunto o le mie considerazioni, le trova sul blog http://www.manuelabonfanti.wordpress.com. Caccia alle streghe, guerra alle donne e Viaggio all’origine dell’inferiorità femminile sono i due post più rilevanti su questo saggio immancabile. Mi fermo qui ora e rifletto sul resto.

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  2. Da più di dieci anni ho capito che la scuola mi aveva indotto a leggere solo uomini – tanto per attenermi a una tematica soltanto, tra quelle della visibilità che citi – e ho deciso allora che avrei letto, per ribaltare la situazione e conoscere l’altra metà del mondo, solo donne. Non posso dire di esserci riuscita, perché se un libro mi pare interessante non lo scarto solo perché a scriverlo è stato un uomo, ma riesco a mantenermi su 8 donne e 2 uomini su 10 libri che leggo. Questo non mi costa nessuno sforzo: attualmente, quello che mi interessa di più è quanto scrivono le donne. Dovremmo fare tutte così, perché … ad agosto sono entrata in una libreria, ho chiesto consiglio sull’ultimo libro della Ferrante e il libraio mi ha risposto, come se non ci fosse nulla di cui vergognarsi… “non lo so perché non leggo libri di donne”. Come dire che le quote rosa non sono un concetto così fuori luogo.
    Quanto al figlio maschio, io ce l’ho e la trovo una splendida opportunità. Se vogliamo cambiare il mondo, dobbiamo cambiare anche i maschi. Perché trovino una nuova forza di rendere, insieme a noi donne, il mondo un po’ migliore.

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  3. Cara Manuela,

    grazie per i tuoi commenti e i tuoi consigli di lettura. Il libro Caccia alle streghe, caccia alle donne e Calibano e la Strega di Silvia Federici li ho appena ordinati.

    Sul tema ape o ape regina e sul perché noi donne facciamo ancora così fatica nel sostenerci a vicenda.

    Non credo sia una questione di poco posto a disposizione ma di attitudine. Le donne si buttano meno, rischiano meno e fanno raramente Lobby tra di loro. Gli uomini si incontrano, collaborano, si eleggono per essere rappresentati nei consigli di amministrazione.

    Le donne che riescono a superare tutti gli ostacoli e ad arrivare nella stanza dei bottoni, durante l’incarico che hanno ottenuto con fatica, non preparano la generazione successiva di direttrici, coordinatrici, amministratrici. Non fanno in modo che chi prende il loro posto sia nuovamente una donna. Naturalmente una donna brava e competente.

    Mia figlia ha 24 anni ed è cresciuta in un mondo più aperto, libero e consapevole rispetto a quello che ho conosciuto io alla sua età. Spero che la sua generazione possa conoscere un giorno un mondo senza patriarcato.

    I libri scritti da donne
    Penso che se il numero di donne che richiederanno libri scritti da donne aumenterà, aumenterà automaticamente anche il numero di libri scritti da autrici. Per arrivare a questo ci vuole anche una buona dose di consapevolezza e solidarietà.

    L’ educazione dei maschi
    Io non ho figli maschi quindi mi manca l’esperienza diretta ma vedo
    com’ è facile ripetere certi schemi ereditati dalle proprie famiglie e dalla propria cultura.

    Mi basta pensare alla trasmissione che ho visto ieri sul canale televisivo 3Sat : Wie sexistisch ist Deutschland/ Quanto è sessista la Germania. Tutti gli stereotipi erano sorprendentemente visibili già all’asilo.
    Il condizionamento della famiglia e del contesto sociale è determinante.

    Condivido pienamente ciò che hai scritto: se vogliamo cambiare il mondo dobbiamo cambiare i maschi. Perché trovino una nuova forza di rendere insieme a noi donne, il mondo un po’ migliore.

    E aggiungerei: un mondo in cui il rispetto per l’ altr* ha la priorità su tutto.

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  4. Grazie Lilli, non commento oltre salvo a dire che la questione del lobbying e della collaborazione è cruciale. Una signora mi ha detto: a noi donne manca un’esperienza di collaborazione solo tra donne come può essere il servizio di leva per gli uomini. Ciò detto, una maestra d’asilo mi dice che vede già a quell’età che i maschi fanno gruppo, le bimbe sono in un rapporto di amicizia con la migliore amica. Lo rivedo anche nella mia realtà con mia figlia e mio figlio. Nessuna sorpresa. Ma hai ragione, ci vuole collaborazione e sorellanza, e non esitare a lasciare il testimone in buone mani quando finalmente riesci ad acchiapparlo.

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