Esperienze

Una nuova chiesa cattolica a Lipsia… Per chi?

Lipsia, la città in cui vivo da diversi anni ha una popolazione di circa 500.000 mila abitanti, il 4% professa la religione cattolica.

Per questioni di costi, manutenzione ecc. si é deciso alcuni anni fa di demolire l’attuale chiesa cattolica e costruirne una nuova in pieno centro. L’idea è di una chiesa aperta al dialogo.
Dopo un concorso ad inviti il progetto vincitore è ora in costruzione, la chiesa verrà conclusa entro il 2014.

Un mese fa le rappresentanti della comunità mi hanno chiesto se potessi fare una proposta di come organizzare l’interno del loro centro d’incontro/„Lesecafé“. Secondo loro l’architettura nel complesso andava bene, ma per un Lesecafé, cioè uno spazio aperto a tutti in cui le persone si incontrano, tengono lezioni e discussioni, o semplicemente vengono a leggere un libro o a fare due chiacchiere fra loro, era necessario qualcosa di diverso.

Dopo due settimane le incontro, con il prete che fa da tramite tra la chiesa, la comunità e la chiesa ovvero il vescovo e naturalmente l’architetto, e con l´autore del progetto vincente ora in costruzione.
Presento l’idea del “Lesecafé” con una designer di tessuti che aveva preparato diversi campioni di stoffa.
Il concetto piace molto alla comunità mentre viene rifiutato categoricamente dall’architetto. L’architetto non vuole cambiare nulla, va benissimo tutto come è stato pianificato.

Io come tutti quelli che, in Germania, vogliono appartenere alla Chiesa Cattolica, pago le Kirchensteuer ovvero le tasse per la chiesa. Nessuno viene informato in cosa esattamente vengano investiti questi soldi, si spera a fin di bene! Con questo progetto mi sono chiesta come sia possibile che chi paga le tasse non abbia diritto di essere ascoltato su come vuole vivere uno spazio parrocchiale da parrocchiano.

Mentre rifletto sull’assurdità della situazione penso: è sempre la stessa storia, la maggior parte dei fedeli sono donne, chi organizza il catechismo, il gruppo di gioco per i bambini, chi partecipa alla messa, sono in grande maggioranza donne. Ma poi le donne non sono presenti nella fase operativa e decisionale: semplicemente non esistono.

Cioè le donne -come tutti- pagano le tasse con cui questa chiesa viene costruita, fanno tanto lavoro perché funzioni e non hanno diritto di essere ascoltate.

Se domani tutte le donne decidessero di ritirarsi dalla chiesa cattolica, e quindi di non pagare le tasse, di non preparare i corsi di catechismo, di non mandare i loro bambini al coro, la chiesa cattolica chiuderebbe i suoi battenti in pochi giorni.

Le donne cosa fanno?

Neues Rathaus di Lipsia

La nuova chiesa cattolica sorgerà proprio di fronte al municipio di Lipsia
(Foto: G. Manco)

4 thoughts on “Una nuova chiesa cattolica a Lipsia… Per chi?

  1. le donne hanno un grande potere di cui non sempre sono consapevoli, ovvero, a volte lo esercitano e qualche volta lo subiscono, come in questo caso.
    Una piccola comunità, dove in occasione della festa annuale del patrono, le donne organizzavanola raccolta di fondi, pulivano e addobbavano il paese, cucinavano per l’intera comunità per gli ospiti e i turisti, mentre gli uomini discutevano dei colori delle bandierine, del passaggio del santo e così via.Un anno queste signore, ragazze, bambine, hanno detto BASTA! hanno ceduto interamente il compito agli uomini. Che ne è stato della sagra? se ne occupano le donne del paese confinante 🙂 🙂 🙂
    buon febbraio
    Sally

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  2. Hai ragione. L’impegno che le donne intraprendenti mettono nelle cose che fanno troppo spesso viene nascosto e dato per scontato. Forse bisognerebbe incrociare le braccia per un po’, giusto per dare un segnale.

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    • Il problema è che spesso anche noi ci convinciamo che “ci tocchi” fare di più, e farlo bene. Alcuni studi sul comportamento delle persone dimostrano come sul posto di lavoro si chiedano molti più favori alle donne (“è una donna, le piace aiutare gli altri”). Se si chiede un favore ad un uomo e lui rifiuta, lo si giustifica più facilmente (“Avrà da fare”), se è una donna a rifiutare la si considera subito antipatica (“Ma chi si crede di essere questa arpia?”)
      Ti consiglio “Lean In” (“Facciamoci avanti”) di Sheryl Sandberg, è pieno di esempi come questo, ma anche di consigli su come superarli.

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